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“c’è qualcuno che ride”

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E’ una cosa tremendamente seria, l’umorismo. E il massacro dei nostri illustratori satirici parigini ne è stata una terrificante conferma.
Sì, c’è qualcosa che fa più paura di tutte le potenze occidentali riunite, delle armi chimiche, della fine del mondo: La risata.
Da narratrice umoristia, ho sempre saputo che maneggiare delle parole, come delle delle immagini satiriche, è pericoloso quanto manipolare un barile di nitroglicerina pronta ad esplodere.
Perché far ridere le folle è il più contagioso morbo di libertà. Che è invisa a molti, per quanto faccia fatica a crederlo il nostro pensiero.
Ho sempre fissa nella mente quella tremenda novella di Pirandello, “C’è qualcuno che ride”. Dove l’ilarità di una famiglia che esplode in fragorose risate, per conto proprio, turba gli invitati ad una festa fino ad indurli ad istinti omicidi verso di essa, e minacciandola di linciaggio la costringono ad un’assurda fuga.
Fino a ieri ci inorridiva la censura fascista e quella di tutte le dittature.
Oggi c’è qualcosa di terribilmente peggio: il terrorismo contro la più alta forma di libertà di espressione : il sorriso, e le nostre armi per diffonderlo: matite e penne.
Che oggi più che mai dobbiamo tenere salde in pugno. Più esilaranti e tremende che mai.

GìDM

#jesuischarliehebdo

 


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